Una prima fotografia dei corridoi logistici di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. In attesa di estendere lo studio alle altre regioni italiane, costituendo un vero e proprio osservatorio permanente. Flussi dei traffici, modalità di trasporto, mercati di riferimento. Oltre un indice – QLI2 - Quality Logistics Italian Index – che misura il giudizio delle imprese per il proprio sistema logistico di riferimento. “Corridoi ed efficienza logistica dei territori”, report realizzato in collaborazione da SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e il Gruppo Contship Italia, rappresenta un’indagine inedita sul tema, così come percepito dalle imprese manifatturiere (400 quelle intervistate) di un cluster produttivo che rappresenta il 40% del PIL ed il 52,7% dell’import-export del Paese. “L’efficienza dei corridoi logistici, utilizzati dalle imprese manifatturiere italiane per competere nei mercati internazionali, impatta fortemente sulla competitività dei prodotti, quale componente, troppo spesso non analizzata, della produttività stessa,” spiega Daniele Testi, Direttore Marketing e Corporate Communication Gruppo Contship Italia. Da qui la finalità dello studio di “fornire indirizzi alle istituzioni, alle imprese, alle associazione di categoria su quali siano gli interventi prioritari per spingere l’acceleratore sul comparto nei prossimi anni”.
I traffici
Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono le tre principali regioni italiane in termini di interscambio commerciale con l’estero. In totale nel 2017 hanno realizzato 447 miliardi di euro di import/export (il 52,7% dell’interscambio italiano con l’estero). L’interscambio marittimo rappresenta un’importante componente (seconda solo al trasporto su strada) del commercio estero di queste regioni: il 28,4% per la Lombardia, il 32,5% per il Veneto, il 37,2% per l’Emilia Romagna (da confrontare con il 34,6% per l’Italia).
Porti di riferimento
Genova, La Spezia e Venezia sono i porti principalmente utilizzati dalle aziende sia nelle importazioni che nelle esportazioni. È la strada la principale modalità di collegamento con l’intermodale (19%) che stenta ancora ad accelerare, con la sola eccezione della Lombardia (33%).
Mercati
Per l’export, la Lombardia è più orientata verso l’Asia (58% delle imprese), il Veneto verso America settentrionale e Asia in modo più equilibrato (rispettivamente 41% e 39%), idem per l’Emilia Romagna dove lo stesso dato diventa 47% e 44%. Shanghai e New York i punti di riferimento portuali per Asia e USA. Le importazioni avvengono in modo prevalente dall’Asia dove in tutto il territorio la percentuale si attesta sul 73%.
Gestione del processo logistico
La logistica è in gran parte esternalizzata (85% in export; 71% in import). Per quanto riguarda le clausole contrattuali utilizzate, prevalgono le aziende che utilizzano la resa Ex-works (costi e rischi del trasporto a carico del compratore): nel caso delle esportazioni 64%; per le importazioni il 46%.
QLI2
L’indice misura i livelli di soddisfazione e importanza assegnati dalle imprese a 10 parametri di riferimento. Rapidità e regolarità dei servizi del porto e dei servizi marittimi risultano gli elementi considerati più importanti dalle aziende: “si evidenzia un gap tra soddisfazione e importanza del sistema logistico che va colmata”.
Analisi delle priorità
Lombardia: “Interventi per ridurre i costi del servizio portuale. Meno rilevanti, ma comunque da migliorare, sistema informativo e trasporto ferroviario”.
Veneto: “Miglioramenti auspicabili per quanto riguarda le varie tipologie di costi, dove il gap tra soddisfazione e importanza è maggiore. Sistema informativo, attenzione alla sostenibilità e trasporto ferroviario sono gli altri elementi che richiederebbero un intervento migliorativo”.
Emilia Romagna: “Auspicabili interventi volti a ridurre i costi del servizio portuale e quelli del trasporto tra il porto e l’azienda. Livelli di soddisfazione piuttosto bassi e conseguenti interventi sarebbero auspicabili altresì sul tema dell’attenzione alla sostenibilità”.
RedMar