Il Premio internazionale dedicato alla ricerca e la diffusione di progetti innovativi nei paesi mediterranei
Non solo nautica in banchina ad Alghero per il primo appuntamento del Nautic Event 315°. Organizzato dalla camera di Commercio di Sassari con Assonautica Nord Sardegna e l’Azienda Speciale Promocamera, con la collaborazione del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero, del Consorzio del Porto di Alghero e da un partenariato composto dai comuni costieri, dalle aree marine protette, e dai Parchi di Porto Conte e Asinara, il meeting ha visto la partecipazione delle eccellenze sia del settore nautico che delle produzioni enogastronomiche locali. Binomio imprescindibile, quello fra terra e mare, in un’isola come la Sardegna dove i saperi ed i sapori antichi del mare e del territorio, si confondono in un unicum irripetibile.
“Un evento importante per le nostre imprese - commenta il presidente della Camera di Commercio, Gavino Sini - che hanno dimostrato di credere in questa iniziativa, e che attraverso il Premio lanciano un segnale importante di sviluppo e collaborazione a tutto il Mediterraneo. Dal nostro territorio parte un messaggio di unione che legherà lo sviluppo alla sostenibilità ambientale e sociale.”
Il respiro internazionale della manifestazione è stato confermato dal Premio Internazionale “Mediterraneo Patrimonio dell’Umanità” alla sua prima edizione, dedicato a un tema estremamente attuale come quello della difesa ambientale, della biodiversità e della sostenibilità. Un confronto tra culture, popoli e visioni di futuro che ha messo in circolo idee e progetti realizzati o in fase di realizzazione provenienti da tutti i Paesi che si affacciano su quella che è stata definita la “Culla delle Civiltà”. Con la fattiva partecipazione degli ambasciatori di Albania, Anila Bitri, della Croazia, Jasen Mesic, e d’Egitto Hisham Badr, il premio è stato consegnato per la “categoria arte e cultura” all’egiziano Hamdy Mahamud Elesetouhy per il progetto “Shazli”, il nome di un villaggio che rischiava di sparire nel deserto. Il progetto riguarda la sua riqualificazione recuperando antiche tecniche di costruzione, da tramandare ai giovani impegnati nel progetto e sfruttando materiali locali. La ricostruzione e la creazione di aree comuni per le attività legate alla pastorizia, alla vita sociale e religiosa, al recupero delle acque ed al loro utilizzo attraverso sistemi che sfruttano l’azione del vento, ha permesso alla comunità locale di ritrovare non solo dignità e possibilità di sopravvivenza, lavorando, ma anche di tenere viva una cultura che è diventata opportunità di futuro.
Per la categoria “progetti di recupero e rigenerazione sostenibili”, è stato scelto dalla giuria il progetto greco “Costa Nostrum - Certification Standard for the Sustainable Management & Development of Mediterranean Beaches” di Vasileios Zisimopouluscon. Il progetto si basa su un’esperienza di qualità ambientale fatta a Creta che prevede la possibilità di certificare le spiagge e le zone costiere utilizzando una serie di parametri compreso il giudizio dei turisti e dei fruitori dei servizi.
“Il Mediterraneo non deve dividerci - spiega l’ambasciatrice albanese Anila Bitri - anche se per gli albanesi il rapporto con il mare è stato difficile. Ci sentiamo molto vicini all’Italia, questo mare è uno specchio nel quale rivedersi e riconoscersi. Solo con il confronto con il diverso si aprono le menti e dalle differenze nascono i progetti. Iniziative come queste ci permettono di conoscerci e lavorare insieme per costruire un domani di pace e collaborazione.” Sulla stessa lunghezza d’onda l’ambasciatore egiziano Hisham Badr che sta lavorando con altre regioni italiane per una serie di protocolli su argomenti quali la portualità e gli scambi commerciali. “Da questo Premio – ha dichiarato l’ambasciatore Badr - arriva un segnale importante di speranza e condivisione per tutti i Paesi del Mediterraneo. Per costruire ponti ma soprattutto attraversarli. Per un mare che unisca partendo da progetti comuni, dando spazi, come ha fatto questo premio, alle idee, alla buona volontà e alle buone pratiche. Dobbiamo cambiare il Mediterraneo – ha aggiunto Badr - da qui parte una sfida ma anche un’opportunità.”
Elemento che accomuna i diversi Paesi mediterranei sono le isole, e su questo ha puntato l’intervento dell’ambasciatore croato Mesic. “In Croazia abbiamo ben 1242 isole – ha spiegato - e le isole che sono territori fragili devono essere tutelate, garantendo servizi essenziali e qualità della vita. La diversità deve essere un valore e non una discriminante. Quello che è un punto di debolezza deve essere trasformato in un elemento di forza: tutto quello che è tipico può diventare volano di sviluppo anche economico, oltre a salvaguardare la cultura e le tradizioni locali. I prodotti locali di eccellenza, quelli artigianali, devono costare per quello che valgono. Il Premio – ha concluso Mesic - può essere occasione per scoprire a valorizzare le best practices da promuovere in tutto il bacino del nostro mare.”
Annika Patregnani di Habitat Word, ideatrice del Premio, ha spiegato le finalità dell’evento e il calendario dei lavori e dei contatti con i soggetti pubblici e privati dei Paesi mediterranei invitati a partecipare. “In appena due mesi – ha ricordato l’architetto Patregnani - in molti hanno risposto all’appello e sono pervenuti ben 27 progetti, tutti validissimi che meritano di trovare attuazione e di essere sostenuti. Gli organizzatori intendono mantenere viva la proficua rete che si è creata fra tutti i partecipanti provenienti da tutto il Mediterraneo, allargandola ulteriormente e portando il Premio in tutti i Paesi interessati ad accoglierlo.”
Moderata da Massimo Bernardo giornalista di “Nautica”, è seguita una tavola rotonda con esperti e componenti della giuria, sui due temi del premio. Tutti hanno portato un importante contributo di idee facendosi essi stessi ambasciatori e promotori dell’iniziativa presso le Istituzioni che rappresentano. Federico Massimo Ceschin, manager culturale per il Mibac, la sottoscritta in rappresentanza di Wista Italy, Emanuele Garcia, Vicepresidente ASCAME e Francesco De Melis, musicologo e antropologo, Giovanni Saccà del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, Alfredo Malcarne, Presidente Nazionale di Assonautica, hanno raccontato la loro esperienza e le attività messe in campo per diffondere conoscenza e tradizioni, aprendosi ad esperienze e contaminazioni culturali, in difesa dei valori che sono comuni ai popoli mediterranei.
“Recuperare il fascino delle storie di questo mare – ha ammonito Bernardo - vale per una nuova sfida: essere capaci di reinventare questo spazio, sottraendolo a biechi progetti di “occuparlo” o di farne luogo di solo transito. La stessa Europa, sempre più settentrionale, è obbligata a ripensarsi anche come meridionale. Il Premio – ha continuato Bernardo – si riassume in tre parole “ mission, finalità, visione futura” ed ha l’obiettivo di fare del Mediterraneo un nuovo incubatore di idee. E’ importante parlare di mare, di coste e di spazi aperti da percorrere con progetti per arrivare ad un nuovo “portolano del Mediterraneo” da porre all’attenzione mondiale, di porto in porto, come interattivo, rilucente ponte di congiunzione tra l’est e l’ovest del mondo”.
La giornata è stata conclusa dal Presidente di Assonautica Nord Sardegna Italo Senes, responsabile dell’organizzazione dell’evento, curato insieme ad Annika Patregnani. “Il Nautic Event 315° rappresenta per la Sardegna una grande opportunità. Le proposte del settore nautico e delle imprese dell’agroalimentare si sono coniugate alla perfezione. I temi trattati hanno permesso ai giovani di confrontarsi dal vivo con realtà economiche che rappresentano occasioni di formazione professionale e occupazione. Il Nautic Event è riuscito a coinvolgere tutti, centrando pienamente l’obiettivo. Lavoreremo trovando sempre più larghe adesioni per dare seguito a questa prima edizione.”
Patrizia Lupi