Via libera con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge “Infrastrutture” alla liberalizzazione della circolazione in ambito nazionale degli autoarticolati con una lunghezza fino a 18 metri.
La decisione nasce dai riscontri positivi in termini di sicurezza stradale e di ottimizzazione della logistica delle merci pesanti registrate dal cosiddetto “Progetto Diciotto”. L’iniziativa avviata nel 2009 dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e da ANFIA ha rappresentato l’occasione per analizzare nella operatività quotidiana l’impiego dei complessi veicolari composti da una combinazione ottimizzata trattore - semirimorchio con lunghezza complessiva di 18 metri rispetto ad un convoglio standard, per la valutazione dei vantaggi in termini di esercizio e convenienza economica e di ottimizzazione logistica, e per accertarne guidabilità, manovrabilità, stabilità e sicurezza.
Nel corso di questi anni, i dati di monitoraggio della sperimentazione hanno dato ottimi risultati, evidenziando un altissimo gradimento di impiego da parte degli utilizzatori dei 330 long vehicle circolanti, che ne hanno apprezzato gli evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione del servizio.
Nel corso degli anni di sperimentazione sono stati autorizzati a circolare diversi lotti di veicoli grazie alle speciali autorizzazioni concesse dal Ministero.
Rispetto a un autoarticolato standard, che è in grado di trasportare 33 euro pallets, la nuova configurazione permette di trasportare 37 euro pallets. Un numero che si avvicina a quello possibile con un autotreno, pari a 38 euro pallets, che però ha una lunghezza di 18,75 metri. Un carico per con rimorchio standard, ad esempio, consente il carico di 22 unità di carico disposte su due livelli, mentre il nuovo formato consente il carico di 4 unità in più, quindi di 26 unità di carico sempre disposte su due livelli. Inoltre, è possibile trasportare 2 casse mobili da 7,45 metri (ad oggi soluzione relativa ai soli autotreni) o un container da 48 piedi (14,6 metri)
Sono circa 71 le aziende che hanno contribuito alla riuscita del progetto. Tra queste la salernitana SMET di Domenico De Rosa impegnata nell’iniziativa fin dall’inizio.
“In termini di sostenibilità l’introduzione del nuovo standard rappresenta un enorme vantaggio: la maggiore capacità di trasporto permetterà una riduzione dei veicoli pesanti sulle strade con conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 e un sostanziale alleggerimento sulle infrastrutture stradali”sottolinea De Rosa.
Con significativi investimenti che l’hanno portata a rilanciare ad ogni proroga della sperimentazione, SMET si è finora aggiudicata il maggior numero di licenze per questo tipo di veicoli operando su tutta la penisola italiana.
“Ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma per il futuro del settore - continua De Rosa - Ovviamente sarà necessario del tempo per l’adeguamento di tutto il comparto a questa nuova possibilità. Un periodo transitorio che d’altronde il settore ha affrontato con successo anche in occasione di altre “trasformazioni dimensionali” dei semirimorchi. Starà alla capacità e alla professionalità degli autotrasportatori farsi riconoscere dalla committenza le risorse necessarie agli investimenti che serviranno per innovare”.
Grande soddisfazione anche da parte dell’ANFIA che vede riconosciuti uno sforzo ultradecennale. “Il riconoscimento normativo della circolazione dei complessi veicolari a 18 metri, è la naturale conclusione del Progetto Diciotto di cui ANFIA è promotore e nel quale, con i suoi associati, ha sempre creduto, visti gli ottimi risultati in termini di sicurezza stradale e di ottimizzazione dei flussi logistici evidenziati nel corso degli oltre 10 anni di sperimentazione - sottolinea in una nota Andrea Zambon Bertoja, Presidente della Sezione Rimorchi di ANFIA - Questo importante risultato è frutto della caparbietà delle aziende, degli autotrasportatori che hanno partecipato al progetto, e che hanno saputo sfruttare appieno il potenziale delle combinazioni da 18 metri, della sinergia con le associazioni di autotrasporto che con noi sostengono l’innovazione tecnologica e, soprattutto, del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che ha patrocinato il P18 accompagnandoci in questo percorso e che oggi ne riconosce ufficialmente il valore e la potenzialità dei benefici su scala nazionale”.