Antitrust, ammenda da 29 milioni per Cin e Moby
Un’ammenda da 29,2 milioni da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a Moby e Compagnia Italiana di Navigazione per abuso di posizione dominante sulle direttrici di trasporto merci tra Sardegna e Italia continentale, in violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Ue. È il risultato di un’indagine secondo cui, a partire dal 2015, le società del Gruppo Onorato avrebbero posto in essere una condotta anticoncorrenziale “da una parte, attraverso ingiustificate ritorsioni e penalizzazioni, economiche e commerciali, nei confronti delle imprese di logistica che si sono avvalse dei servizi dei concorrenti; dall’altra, attraverso la concessione di vantaggi competitivi di varia natura alle imprese rimaste leali a CIN e Moby, affinché queste ultime potessero sottrarre commesse alle imprese di logistica divenute clienti degli armatori concorrenti dell’impresa dominante”. Nata dalle segnalazioni delle società di logistica Trans Isole e Nuova Logistica Lucianu e di una compagnia di trasporto marittimo, la Grimaldi Euromed, a cui poi si è unito Grendi Trasporti Marittimi, l’istruttoria ha evidenziato che “la strategia è stata messa in atto con lo scopo precipuo di nuocere alle imprese di logistica ‘traditrici’ e, per riflesso, di ostacolare o impedire l’accesso a nuovi concorrenti ai mercati rilevanti”. Nella replica alla decisione il Gruppo Onorato ha sottolineato di aver agito “sempre con correttezza, nell’esclusivo interesse dei clienti e, laddove in essere, nel pieno rispetto dei contratti di servizio. Siamo fiduciosi che, come già avvenuto in passato, la magistratura amministrativa, cui ci rivolgeremo, annulli la decisione confermando la nostra irreprensibilità”.
Navigazione fluviale, inaugurata Conca di Isola Serafini
È stata inaugurata nel Comune di Monticelli d’Ongina (Pc) la nuova conca di navigazione sul fiume Po per superare lo sbarramento artificiale della centrale idroelettrica Enel di Isola Serafini. Finanziata con 47 milioni di euro (di cui il 20% proveniente da risorse europee) l’opera consentirà la libera navigazione del fiume in entrambe le direzioni nel tratto compreso tra il mare Adriatico e Piacenza e oltre l’Emilia-Romagna. Tenuta a battesimo con il primo passaggio della motonave attrezzata Stradivari, l’infrastruttura, completata dopo 6 anni di lavori, avrà un ruolo centrale per il rilancio delle attività turistiche e logistiche del territorio. “Stiamo lavorando – ha confermato l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini – all’elaborazione di un piano per il Po, con investimenti programmati nell’arco di 5 o 10 anni, che tenga unite le esigenze di sicurezza idraulica del territorio con le prospettive di sviluppo della navigazione commerciale e del turismo fluviale”. La nuova conca di navigazione è l’unica in funzione sul Po e permette di superare un dislivello variabile tra i 4 e i 13 metri, in funzione delle portate del fiume. È costituta da una vasca di cemento armato lunga 115 metri e larga 12,5 e dotata di porte vinciane. Per dimensioni e caratteristiche può consentire il transito anche di navi di grandi dimensioni secondo la vigente classificazione europea (fino a 110 metri di lunghezza, 11,5 di larghezza, pescaggio a pieno carico di 2,5 metri e portata fino a 2.000 tonnellate, equivalente a 50 autotreni).
Nuove norme sulla pesatura dei container
Un decreto dirigenziale con lo scopo di definire alcuni elementi essenziali per la pesatura dei container è stato emanato dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Le novità riguardano gli standard nazionali degli strumenti utilizzati per le operazioni di determinazione del peso, le certificazioni necessarie agli “shipper” (responsabili della pesatura), la possibile tolleranza sulla eventuale differenza di peso tra quanto riportato dallo shipping document e quanto accertato in sede di controllo. La norma si inserisce nel quadro di modifiche alla Regola VI/2 della Convenzione Internazionale per la Salvaguardia della Vita Umana in Mare “SOLAS 74” entrate in vigore il 1 luglio 2016. In qualità di autorità competente per la sicurezza della navigazione il Corpo delle Capitanerie aveva già approvato un primo decreto volto a fornire le istruzioni tecniche sullo svolgimento delle operazioni. “Dopo un periodo transitorio e di accurata sperimentazione – spiega una nota – si è giunti ad individuare in maniera dettagliata, grazie all’attuale decreto e ad una articolata consultazione con le altre amministrazioni interessate e con i diversi soggetti a vario titolo coinvolti, tutti gli elementi tecnici per stabilire il reale peso del contenitori e permettere a tutto il ciclo nave, dai terminalisti portuali al personale di bordo, di operare garantendo produttività e sicurezza”.
Agenzia del lavoro porto di Triste, l’AdSP scende al 35%
La quota di partecipazione dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale nell’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste scenderà, come previsto dagli accordi con il MIT, dall’attuale 51% al 35%. È quanto deliberato dal Cda dell’ALPT che ha licenziato il suo primo anno di attività con ricavi pari a 7,48 milioni e una riduzione nell’incidenza del costo del personale sui ricavi (dal 96,02% al 92,60%). Costituita in via sperimentale per stabilizzare il mercato del lavoro portuale, l’Agenzia vedrà confermata, anche nel nuovo assetto, la presenza maggioritaria nel Cda di rappresentanti dell’AdSP (tre componenti su cinque, compreso il presidente) a garanzia della neutralità e della stabilità.
Sardegna, presentato il processo di digitalizzazione dei porti
Maggiore sicurezza in ambito portuale, riduzione dei tempi delle operazioni in banchina, dei margini di errore ed interconnessione con il trasporto locale. Ma anche più trasparenza nel sistema trasportistico regionale sardo, attraverso un accesso libero ai dati messi a disposizione dagli enti pubblici e dagli attori del sistema. Sono gli obiettivi dei progetti CagliariPort 2020 e Opendata Sardegna, attraverso cui l’AdSP del Mare di Sardegna ha avviato il processo di digitalizzazione della portualità isolana. Con il primo, vincitore dell’avviso del MIUR “Smart Cities and Communities and Social Innovation”, sono in fase di sperimentazione modelli, tecnologie e strumenti per la gestione integrata del sistema logistico formato dal porto e dal territorio attraverso l’avvio di un apposito tavolo tecnico. Più articolato, invece, il progetto delle Regione Sardegna che punta alla creazione di “un sistema di dati aperti, alimentato dagli enti pubblici secondo un modello di sussidiarietà orizzontale e orientato all’aumento della trasparenza delle attività e dei servizi”. Una sorta di “partecipazione civica in rete”, attraverso la quale, spiega l’AdSP sarda, “i cittadini e gli operatori dei settori trasporti e del comparto produttivo possono accedere ad una mole di dati utili all’organizzazione di attività complesse, come un business plan aziendale o, semplicemente, per la pianificazione di un viaggio o di una semplice trasferta”.
Nuovo pontile industriale per il porto di Milazzo
Inaugurato il cantiere per la realizzazione di un nuovo pontile industriale presso il porto di Milazzo (località Giammoro). Gli interventi consistono nella demolizione e rifacimento del cavalcavia esistente, nella realizzazione del pontile di raccordo e nella costruzione della piattaforma di attracco per uno sviluppo di 183,37 metri e una larghezza di 32,00 metri. Con un impegno di spesa di 25 milioni di euro, l’obiettivo dell’opera è di creare un’infrastruttura portuale efficiente a servizio dell’area industriale locale. Con successivo appalto è prevista, lungo i due lati di accosto, la realizzazione di binari per la movimentazione delle gru e, nella zona centrale, di ulteriori due fasci ferroviari.
Autoproduzione, sindacati pronti allo sciopero
“Riteniamo che l’autoproduzione possa essere autorizzata solo nei porti in cui non è possibile avvalersi di lavoratori portuali, come definito dagli accordi internazionali, e comunque limitatamente a singole toccate di navi che devono essere dotate di mezzi adeguati alle operazioni da svolgere e che abbiano personale esclusivamente dedicato all’esercizio di tali operazioni, non fungibile, assunto con libretto di navigazione e aggiunto in sovrannumero rispetto al personale previsto in tabella minima di sicurezza”. E’ quanto ribadito da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in una lettera comune al MIT in cui, denunciando una serie di episodi riguardanti vari porti italiani, si indica “un disegno strategico in atto che ci vedrà contrari e pronti eventualmente alla mobilitazione dei lavoratori portuali”. “L’utilizzo di lavoratori marittimi, compreso il personale di macchina, non in possesso delle necessarie competenze per effettuare le operazioni portuali – concludono i tre sindacati, rendendosi disponibili ad un confronto preventivo – creerebbe un pesante squilibrio dell’organico del porto e della sicurezza”.
Costituita FerCargo Rotabili
Si è costituita nell’ambito della galassia FerCargo, l’associazione che riunisce le imprese ferroviarie del settore merci indipendenti dal Gruppo FSI, Fercargo Rotabili, compagine che riunisce costruttori, detentori, asset manager e manutentori di rotabili ferroviari. La compongono: Bombardier, CZ Loko Italia, Imateq, Locoitalia, Ma.Fer, Siemens, Tiberco, Vossloh. Obiettivo di FerCargo Rotabili, oltre la rappresentanza sui tavoli istituzionali del comparto, è “l’efficientamento e l’ammodernamento del materiale rotabile, al fine di contribuire allo sviluppo organico e sostenibile del trasporto ferroviario merci”. Intanto, l’Assemblea dei Soci di FerCargo ha annunciato il dato dei traffici 2017, in aumento rispetto all’anno precedente. Un incremento del 7% che, sottolinea il presidente Laguzzi, “ha provocato una crescita complessiva dell’intero comparto di circa il 3% rispetto al 2016”. “Attualmente la quota di mercato nazionale rappresentata dalle Imprese aderenti è del 45% (valore in treni-km). La quota di mercato sul traffico internazionale rappresentata è invece del 65% (valore in numero treni effettuati)”.