Rendere più flessibile il trasporto ferroviario attraverso l’informatizzazione. È il progetto rivoluzionario, presentato al recente Green Logistic Expo, cui sta lavorando Co.El.Da. Software, azienda calabrese leader nella fornitura di servizi informativi alle AdSP, in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Obiettivo della ricerca è l’abbattimento dei costi nella gestione operativa dei convogli ferroviari attraverso l’uso di “carri intelligenti”. “Il trasporto su ferro, in linea generale, è caratterizzato da costi più bassi rispetto alla gomma solo sulle lunghe percorrenze. E questo perché – spiega Antonio Lucisano, Amministratore della società – è fortemente penalizzato dall’incidenza delle operazioni di composizione e scomposizione dei convogli. La nostra idea è trasformare il carro in un soggetto attivo del processo attraverso l’integrazione in una piattaforma informatica”.
La soluzione prospettata da Co.El.Da. si basa sul dialogo tra quattro sistemi informatici (Centrale, Stazione, Locomotore, Carro) e punta al superamento del concetto di “convogli bloccati”. “Nella nuova visione – continua Lucisano – non è più l’offerta pianificata di convogli a condizionare la domanda ma è la domanda degli operatori della logistica a generare la richiesta di composizione degli stessi. Si può partire, ad esempio, da uno o due carri e aggiungere in successione, lungo il percorso, quelli restanti”. Un concept imperniato sulla movimentazione autonoma del singolo elemento rotabile che abbatte i costi attraverso l’ottimizzazione delle linee e l’aumento del loro coefficiente di utilizzo.
Ad oggi la società ha già progettato e realizzato il software di controllo e gestione dei sistemi di motorizzazione, alimentazione, frenatura, sensoristica e composizione/scomposizione automatica. È stato elaborato inoltre un programma capace di interfacciarsi con i sistemi di localizzazione Gps e di tradurre la disposizione dei binari e le funzionalità operative in mappe concettuali: in questo modo è possibile determinare percorsi, instradare i carri da una posizione all’altra, sia in stazione sia lungo la rete, e tenere sotto controllo la segnaletica.
A caratterizzare il “carro intelligente” è l’hardware provvisto di microprocessore che ne costituisce il cervello. Un dispositivo che controlla la movimentazione del veicolo, interagendo con la piattaforma telematica e rilevando ostacoli con telecamere e radar a lungo e corto raggio e la presenza di persone attraverso sensori di rilevamento termici. Sviluppato anche un sistema meccanico che permette l’aggangio / sgancio in automatico e il caricamento frontale di semirimorchi tramite rampe.
“L’impianto – sottolinea Lucisano – è interfacciato con le attuali dotazioni della rete italiana ed è ideale per funzionare anche su quelle piccole stazioni in cui tenere un locomotore risulterebbe troppo dispendioso. In questo modo si potrebbero reintegrare nella rete i vecchi scali che verrebbero a configurarsi come punti di raccolta”.
La sperimentazione in atto presso lo scalo di S. Ferdinando (porto di Gioia Tauro) grazie alla collaborazione con RFI e Corap (Consorzio Regionale per lo Sviluppo della Attività produttive) invoglia a continuare su questa strada: “Abbiamo simulato una serie di spostamenti all’interno della linea ferroviaria con un carro tradizionale opportunamente adattato. A questo punto siamo pronti per la fase di industrializzazione del progetto. Con il giusto appoggio da parte di investitori istituzionali o privati saremmo pronti in meno di anno”.
Giovanni Grande