A breve lancerà il primo impianto di rifornimento di GNL del Meridione. Un progetto realizzato in collaborazione C. Galdieri & Figli Spa, partner di IP Gruppo Api, che prevede sull’area di servizio autostradale Baronissi Est (32mila metri quadri sul raccordo Avellino-Salerno) un’isola dedicata al Gas Naturale Liquefatto con personale autorizzato, doppia distribuzione e una capacità serbatoio più ampia rispetto alla media (80 m³) per garantire una giusta scorta per la rotazione del prodotto. Luigi D’Auria, General Manager di Trans Italia, società presente sul mercato dei trasporti e della logistica dal 1984, rappresenta la terza generazione di famiglia alla guida di un’azienda che sta traghettando verso la “svolta sostenibile”.
Da dove nasce l’esigenza del nuovo punto di rifornimento?
È un’infrastruttura che risolve un’esigenza operativa importante quale l’assenza, finora, di stazioni di rifornimento per il GNL nel Sud Italia. Grazie a questa apertura sarà possibile impiegare mezzi alimentati con questo carburante anche nel Meridione con beneficio per tutto l’indotto. Credo, infatti, che altre aziende di trasporto saranno spronate ad investire in trattori a GNL: con la loro autonomia di circa 1300 chilometri, potranno dirigersi anche alla volta del Nord Italia senza alcun tipo di problematica.
Quanto è importante la sostenibilità per la filosofia aziendale?
La Trans Italia è da sempre attenta a questo aspetto. Il nostro primo trasporto intermodale risale al 1995. Da allora cercare soluzioni che unissero la riduzione dei costi operativi e l’impatto ambientale è stato un principio ispiratore. Nel corso degli anni abbiamo cercato sempre più di far crescere la nostra “impronta verde”, sviluppando iniziative che coinvolgesse tutti i reparti. Tra queste, il progetto “Going Green” che riguarda la flotta e l’obiettivo di convertire tutti i mezzi a disposizione entro il 2020.
Innovazioni che riguardano anche altri processi gestionali?
Da tre anni la sezione amministrativa adotta l’archiviazione ottica dei documenti aziendali nonché la fatturazione elettronica: nei magazzini e nelle officine di proprietà utilizziamo impianti di lavaggio superfici e veicoli totalmente a riciclo; infine anche gli arredi sono di natura e provenienza sostenibile, realizzati con cartone riciclato.
Quale impatto hanno avuto le nuove tecnologie per l’attività di Trans Italia?
Detto della digitalizzazione documentale riscontriamo sia un miglioramento dei processi interaziendali sia una razionalizzazione nei rapporti con la committenza. Su questo punto abbiamo puntato ad implementare l’integrazione delle fasi sviluppando una piattaforma B2B che permette al cliente di visualizzare e scaricare tutta la documentazione di sua competenza permettendo maggiore fruibilità e tempestività nel servizio. Ad oggi siamo alle battute finali della realizzazione di una app che permette ai nostri autisti di autoalimentare il nostro gestionale con dati sia relativi alle percorrenze, consumi, percorsi, sia all’invio istantaneo delle POD automaticamente archiviate che permettono quindi una rilevazione immediata di un’eventuale criticità.
Cosa è previsto nel futuro?
Per garantire la massima efficienza dei servizi continueremo ad investire nell’intermodalità sia marittima sia ferroviaria e sulla multi modalità arrivando così a servire, ad esempio, il mercato Nord Europeo partendo dalla Grecia. I nostri investimenti mirano al pieno sfruttamento dei corridoi europei e delle reti TEN-T in modo da interconnettere il nostro già vasto network – Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Nord Europa, Grecia, Tunisia, Malta, Turchia e Bulgaria – con aree mai servite prima.
Stefania Vergani