Economia e diplomazia a San Pietroburgo dove nel corso dell’International Economic Forum di inizio giugno Russia e Cina hanno cominciato ad impostare la “via della seta polare”. Nell’ex capitale dell’impero russo gli armatori COSCO e Sovcomflot, Novatek, gigante nella produzione del gas, e Silk Road Fund, fondo con una dotazione di 40 miliardi di dollari, individuato da Pechino come uno degli strumenti finanziari per lo sviluppo della connettività Europa - Asia, hanno siglato un accordo per la costituzione di Maritime Arctic Transport LLC (“MarT”), nuova compagnia marittima per il trasporto di Gnl lungo il passaggio artico a Nord Est reso ormai navigabile per gran parte dell’anno dallo scioglimento dei ghiacci.
Parte di una serie di ulteriori intese tra “campioni nazionali” dei due paesi, scopo del partenariato “di lungo termine” è “lo sviluppo, il finanziamento e l’attuazione di accordi logistici comuni per il trasporto di idrocarburi dalla zona artica della Federazione russa alla regione Asia-Pacifico, nonché l’organizzazione del traffico merci in transito lungo la rotta del Mare del Nord tra l’Asia e l’Europa occidentale”.
MarT opererà con navi artiche, anche di nuova costruzione, ponendosi come catalizzatore della trasformazione della rotta del Mare del Nord “in un corridoio di trasporto globale e commercialmente efficace tra i bacini del Pacifico e dell’Atlantico”, ha spiegato Leonid Mikhelson, presidente del consiglio di amministrazione di Novatek, “così come nell’attuazione della decisione presa dalla dirigenza della Federazione Russa di aumentare il traffico merci annuale su questa tratta a 80 milioni di tonnellate nel 2024”.
Tra gli altri accordi sino-russi stipulati a San Pietroburgo spicca anche la cessione di quote del 10% della partecipazione azionaria del progetto Arctic Lng2 rispettivamente a China National Petroleum Corporation e China National Offshore Oil Corporation. Il patto, che dovrà passare al vaglio delle autorità cinesi, riguarda il giacimento di Utrenneye le cui risorse sono stimate in 1.138 miliardi di metri cubi di gas naturale e 57 milioni di tonnellate di liquidi. Prevista anche la costruzione di tre treni Gnl per il trasporto di 6,6 milioni di tonnellate all’anno ciascuno.
L’attivismo di Mosca lungo la via polare riguarda anche il traffico merci. È in questa direzione che va la partnership firmata sempre a San Pietroburgo tra il Russian Direct Investment Fund (RDIF) e il gruppo terminalista DP World di Dubai. Al centro della partnership il trasporto lineare di container e altre merci alla rinfusa in un progetto complessivo che prevede la costruzione di una flotta supplementare di navi “ice class” e rompighiaccio, infrastrutture portuali nonché lo sviluppo di standard operativi per la protezione ambientale. Le parti hanno convenuto di istituire un gruppo di lavoro congiunto per effettuare un’analisi e preparare uno studio di fattibilità del progetto entro sei mesi. Al termine di questo step verrà presa una decisione sulla fase successiva di ulteriore sviluppo del progetto. Partecipano all’accordo anche Rosatom, agenzia russa per l’energia nucleare recentemente nominata autorità responsabile della gestione e dellosviluppo della Northern Sea Route, e da Norilsk Nickel, leader mondiale nella produzione di palladio nonché primario produttore di nichel, platino e rame.
Giovanni Grande