8 Marzo. “Rispetto per i Lavoratori portuali”. È il testo dello striscione che campeggia da oggi dalla sede della Culp di Napoli in segno di solidarietà con i portuali di Genova e Catania. Questi ultimi, in particolare, ancora in presidio davanti alla sede dell’AdSP, in difesa del posto di lavoro.
«Un’iniziativa – spiega il presidente della Cooperativa partenopea, Pierpaolo Castiglione – che nasce dal particolare momento che ha vissuto il nostro settore negli ultimi giorni: tra l’inasprimento dei rapporti con le rappresentanze datoriali, con la “provocazione” di Confindustria Genova a chi chiedeva semplicemente il rispetto degli accordi, e la nuova emergenza aperta con la sospensione da parte di Tirrenia dei due collegamenti nello scalo siciliano».
Proprio la situazione siciliana appare particolarmente delicata. «Sebbene, ampiamente pronosticabile, la decisione della compagnia pregiudica di fatto la stessa sopravvivenza dei nostri colleghi,» prosegue Castiglione, alle prese, a Napoli, con le conseguenze ancora pesanti della pandemia sui bilanci della Culp .
«Stiamo portando avanti la pratica per il riconoscimento del comma 15 bis ma se la situazione dei traffici non vedrà una svolta il 2021 ci porterà ad affrontare una situazione particolarmente critica. In questo quadro riteniamo positiva il segno di grande attenzione arrivato dal neopresidente dell’AdSP Annunziata che ha dimostrato la massima disponibilità rispetto alle nostre richieste al riguardo. Anche il presidente considera la formazione fondamentale per il futuro della Compagnia: qualificando il personale saremo in grado di ampliare la nostra offerta di servizi con conseguenze positive anche sul bilancio».
L'intervista di Castiglione a Porto e Interporto in cui spiega la situazione della Culp
A livello generale (Castiglione è anche vicedirettore di Ancip) permangono per il settore le criticità evidenziate fin dall’anno scorso. «Riequilibrati i bilanci per il 2020 con gli interventi previsti dal “Decreto Rilancio” si respira un certo malumore per la possibilità, poi non concretizzata, dell’emendamento al Milleproroghe che prevedeva la proroga delle concessioni. La situazione per ora regge ma senza una ripresa sarà difficile per molte realtà portuali della penisola»