1 marzo 2021 - Il piano vaccini rappresenta una delle operazioni più complicate cui è chiamata a rispondere la logistica italiana. Articolazione operativa, superamento di lacune legislative e burocratiche, gestione della fase post-emergenziale sono solo alcune tematiche con cui il cluster è chiamato a confrontarsi. Dopo l’approvvigionamento restano ancora importanti nodi da sciogliere: trasporti, stoccaggio, distribuzione per la somministrazione.
Se ne è discusso nel corso della Tavola rotonda “Covid-19: le complessità dietro al trasporto dei vaccini”, organizzata da Bonelli Erede e Confetra.
«La vera difficoltà riguarda l’ultimo miglio: serve pianificazione, trasparenza, strumentazioni adatte» ha sottolineato Enrico Vergani di BonelliErede. «E’ necessaria una stretta iterazione e comunicazione tra le reti coinvolte», anche nella prospettiva futura, qualora il vaccino fosse prodotto in Italia, di organizzare l’esportazione del prodotto.
Va, di fatto, costruita una filiera logistica, ben conscia delle implicazioni sotto l’aspetto delle responsabilità, con un controllo “end to end” di tutto il percorso della merce.
«Non basta solo il trasporto ma anche sistemi di stoccaggio per il monitoraggio continuo della catena. Sarà essenziale l’uso dell’IT ma anche una formazione specifica degli operatori coinvolti. Senza dimenticare la sostenibilità di questa catena logistica, finora messa in secondo piano dall’emergenza. Bisogna uscire dall’emergenza per arrivare a una gestione professionale».