Pacchetto trasporti, meno emissioni per i camion
Un taglio del 15% delle emissioni per i camion entro il 2025 dai livelli del 2019 e poi di almeno il 30% entro il 2030. Lo prevede il terzo e ultimo pacchetto Ue sui trasporti incentrato sulla mobilità pulita e automatizzata. Previste misure per mezzi pesanti più aerodinamici, nuove etichettature per pneumatici e un Piano d’azione sulle batterie per le auto elettriche. I nuovi veicoli dovranno essere dotati di dispositivi di guida intelligente – dal freno automatico al controllo di velocità, attenzione e corsia a videocamere per evitare pedoni e ciclisti negli angoli morti – mentre si estendono anche alle strade statali le regole Ue sulla sicurezza attualmente in vigore solo per le autostrade.
Dichiarazione di Lubiana: più risorse per il settore trasporti
Più fondi europei per i trasporti. È quanto chiedono le 43 associazioni che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Lubiana. Il documento, sottolineando come il settore rappresenti una leva di sviluppo economico, ricorda che “investire nelle infrastrutture porterà ad una crescita dei posti di lavoro a lungo termine e ogni miliardo di euro investito nella rete centrale TEN-T creerà fino a 20.000 nuovi posti di lavoro, che rappresentano da 10 a 15 milioni di ulteriori posti di lavoro entro il 2030”.Secondo i firmatari, per quanto riguarda in particolare le merci, è necessario investire in una catena logistica più efficiente e intelligente e consentire maggiori efficienze attraverso una maggiore connettività tra le diverse modalità. Il documento evidenzia anche la necessità di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e innovative. Da qui la richiesta di aumentare il bilancio Ue per il programma Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF) nell’ambito del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale per facilitare il completamento della rete centrale TEN-T, che richiede un investimento di 500 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030, di investire in trasporti migliori e più innovativi e di continuare a concedere sovvenzioni come strumento convenzionale per finanziare progetti di trasporto sulle reti principali e globali TEN-T.
Italia in mora per esenzioni carburante da diporto
La Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia sul meccanismo che equiparando le imbarcazioni da diporto noleggiate alle imbarcazioni commerciali permette l’esenzione da accisa per i carburanti. Questo – spiega una nota di Bruxelles – viola le norme fiscali europee (in particolare, la direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, direttiva n. 2003/96/CE del Consiglio) che non consentono un’esenzione dalle accise per questo tipo di imbarcazioni”. Se l’Italia non si attiverà entro due mesi, la Commissione potrà inviare un parere motivato alle autorità italiane.
Tariffa fissa sui rifiuti navali, il no di ESPO
Non piace all’associazione europea dei porti (ESPO) la proposta di revisione della direttiva n.59 del 27 novembre 2000 relativa agli impianti di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico. ESPO, presentando le proprie valutazioni, ha espresso un giudizio complessivamente positivo sull’impianto della direttiva, sottolineando come “la tariffa fissa minima”, imposta a tutte le navi che scalano un porto dell’Ue indipendentemente o meno dall’uso degli impianti di raccolta, abbia ridotto al “solo 2,5% i rifiuti oleosi non conferiti”. “Tuttavia – ha ricordato Isabelle Ryckbost, segretario generale dell’associazione – l’introduzione di un sistema tariffario in base al quale le navi potrebbero consegnare quantità irragionevoli di rifiuti, inclusi rifiuti pericolosi, per una sola tariffa fissa, costituirebbe una grave e inaccettabile discordanza rispetto al principio chi inquina paga”. Attualmente il contributo versato dalle navi, sotto forma di diritti portuali o “tariffa standard per i rifiuti”, copre almeno un terzo dei costi totali degli impianti di raccolta mentre la quota restante è coperta dall’imposta, che riflette il costo reale del servizio. Con la nuova proposta di “tariffa fissa” per la copertura di “tutte le quantità di rifiuti, senza limiti o soglie” si rischierebbe lo scarico indiscriminato di rifiuti in un singolo scalo. L’associazione ha così proposto di fissare un limite al quantitativo di rifiuti coperti dalla quota fissa autorizzando i porti ad addebitare i costi di conferimenti irragionevoli di rifiuti.
Finanziamento Ue per i collegamenti ferroviari del porto di Durazzo
Accordo tra il governo albanese, l’Ue e la Banca europea per la Ricostruzione e lo sviluppo per un finanziamento di 35,5 milioni di euro per l’ammodernamento dell’attuale linea ferroviaria di 34 chilometri che collega la capitale Tirana porto albanese di Durazzo e per la costruzione di una nuova linea ferroviaria di 7,4 chilometri che collegherà entrambe le città con l’aeroporto di Tirana, unico aeroscalo internazionale del Paese. Le risorse finanziarie provengono dal Western Balkans Investment Framework (WBIF) che è promosso principalmente dall'UE, dall'EBRD, dalla Banca Europea per gli Investimenti, dalla Banca Mondiale e dalla KfW Development Bank e si aggiungono a un prestito fino a 36,9 milioni di euro concesso dalla EBRD. I fondi necessari a completare il progetto, che prevede un investimento complessivo di circa 90,5 milioni di euro, saranno a carico del governo albanese.