Dopo le notizie diffuse ad inizio anno circa le manovre della società Saras di Sarroch per diventare fornitore di bunker alle navi in scalo a Cagliari, scende in campo l’Associazione Agenti Marittimi della Sardegna per sostenere un progetto i cui benefici impatteranno positivamente sulla blue economy dell’Isola.
Il Gruppo Saras gestisce la raffineria di Sarroch, una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo ad elevata complessità che con i suoi 300.000 barili/giorno di capacità di raffinazione copre circa il 15% della capacità totale nazionale ed oltre l’80% della produzione è composta da prodotti a basso impatto ambientale.
Ed è proprio sulle norme che andranno in vigore nei prossimi mesi circa ulteriori obblighi di utilizzo di combustibili a basso tenore di zolfo assieme a norme sempre più stringenti circa l’impatto ambientale dello shipping, che la Saras basa il suo progetto di bunkeraggio a Cagliari/Sarroch.
Ricordiamo che dopo aver annunciato il progetto a fine 2018, nei primi mesi del 2019 la Saras ha chiesto la concessione per fornire bunker e si è messa sul mercato attraverso brokers specializzati alla ricerca di bettoline idonee al servizio. L’Associazione Sarda degli Agenti Marittimi presieduta da Giancarlo Acciaro, nell’interesse dell’intero cluster marittimo dell’Isola ha deciso dare visibilità a questa iniziativa organizzando un convegno che si svolgerà a settembre a Cagliari.
PORTO&interporto, durante Il “Forum del lusso possibile” di Federagenti svoltosi a Porto Cervo ne ha parlato con Marco Argiolas (General manager di Star Sardinia srl, agenzia marittima di Sarroch) componente dell’Associazione che segue l’organizzazione del convegno.
“A settembre organizzeremo un convegno a Cagliari dove porteremo in discussione le nuove possibilità di espansione che porterebbe il bunkeraggio a Sarroch, questa attività potrebbe essere occasione di grande sviluppo.”
Sono ben 20.000 le navi che transitano per il Mediterraneo e vista la centralità dell’Isola un numero considerevole di queste navi avrebbero sicuramente interesse ad uno scalo tecnico che non portandole fuori dalla rotta prevista risultasse, già per questo, più economica.
“Al fine di trattare l’argomento fornendo una serie di riflessioni sia agli operatori sia agli Enti coinvolti ed anche alla pubblica opinione, abbiamo intenzione di coinvolgere i soggetti più rappresentativi possibile, pensiamo ovviamente al Gruppo Saras, a Confitarma e Assarmatori, l’Adsp Mare di Sardegna, i Broker specializzati e ovviamente la Regione oltre a rappresentanti dell’economia marittima isolana.”
Continua Marco Argiolas “L’Associazione Agenti Marittimi della Sardegna la considera un’occasione importante per sviluppare il traffico e l’occupazione. Si tratta di un’attività rivola allo shipping che ritorna dopo circa 25 anni grazie anche alle nuove politiche sull’ambiente e l’obbligo di utilizzo da parte delle navi di carburanti a basso tenore di zolfo.”
“La prossima ulteriore restrizione in termini ambientali avvantaggerebbe la creazione del bunker a Cagliari e Sarroch in quanto i combustibili a basso tenore di zolfo sono prodotti in loco dalla raffineria di Sarroch. È una situazione rara che intendiamo sottolineare.”
Negli altri porti per offrire il servizio di rifornimento sono utilizzati depositi costieri ai quali bisogna rifornire il combustibile con un trasporto dedicato che incide negativamente non solo in termini economici ma anche generando ulteriore inquinamento.
“Come dicevo - conclude Argiolas - nel nostro caso ci sarebbero costi limitatissimi di logistica in quanto la raffineria sorge in prossimità della zona di bunkeraggio. Ricordiamo che Gibilterra o Malta non hanno raffinerie. Creando uno scalo tecnico per le navi a Cagliari o Sarroch è facilmente immaginabile che il porto possa diventare base per altri servizi di assistenza alla nave quali ad esempio servizi di fornitura, gestione dei cambi di equipaggi, ecc.
La soluzione di un bunker nel golfo Cagliari, e nel porto di Sarroch, sarebbe ideale per l’armatore in quanto il rifornimento potrebbe essere effettuato sia in rada sia al pontile della raffineria di Sarroch sia in banchina al Terminal Container di Cagliari.”
MDC