Promuovere l’economia del mare anche grazie al concorso di tutti gli enti e le istituzioni territoriali. È l’obiettivo del protocollo Genoa Blue Forum cui ha aderito anche la Regione Liguria nel corso della seconda edizione del Blue Economy Forum di Genova. A margine della manifestazione, PORTO&interporto ne parla con l’assessore allo Sviluppo Economico del comune, Giancarlo Vinacci.
Quali sono le finalità di questo accordo?
L’adesione della Regione chiude il quadro di un’iniziativa che mette a sistema le rappresentanze territoriali rispetto al tema fondamentale dell’economia marittima. Il traguardo cui puntiamo è quello di sostenere l’eccellenza delle attività cittadine a livello internazionale, far capire in quale direzione ci stiamo muovendo, creando le condizioni per la formazione dei giovani e di posti di lavoro.
Le iniziative del suo assessorato su questo tema?
Lo Sviluppo Economico è per sua natura un assessorato trasversale che è coinvolto in un ruolo di supervisione nei principali progetti in atto. Si lavora, sostanzialmente, su due binari differenti: l’immediato, con interventi per favorire l’insediamento delle aziende, e il lungo termine, con l’obiettivo di creare le condizioni ottimali per la creazione di lavoro. Sotto questo aspetto, per una serie di condizioni favorevoli, Genova sta vivendo un momento di grande effervescenza. La realizzazione di grandi progetti infrastrutturali – tra questi senz’altro il ribaltamento a mare delle aree Fincantieri e la grande diga foranea – apre grandi margini di potenzialità alla blue economy. Un’occasione che vogliamo cogliere con un’ulteriore iniziativa: stiamo cercando un partner internazionale per la realizzazione di un campus di eccellenza nella cui offerta formativa rientrerà senz’altro un master in blue management.
È fiducioso sul futuro della città?
L’allineamento istituzionale registrato dopo la tragedia del ponte Morandi sta producendo buoni frutti. La finalizzazione del progetto di ribaltamento a mare, ad esempio, va a risolvere uno dei grandi problemi della città: la mancanza di spazi per l’insediamento di attività produttive. Allo stesso tempo si è avviata la grande trasformazione del waterfront che, dall’area della fiera fino al porto antico e alla Lanterna, trasformerà Genova in una città più giovane, smart e vivibile.
Secondo quali linee di programmazione?
La blue economy, per vocazione, ma anche settori d’avanguardia come l’industria ad alta tecnologia e la robotica. In quest’ottica rientra anche il su citato progetto per la realizzazione di un campus al alta specializzazione. Mettere a sistema tutte le risorse sul territorio ci permetterà di giocare un ruolo primario anche nell’ambito della BRI. È venuto il momento di sfruttare nella pratica i famosi sei giorni in meno di navigazione rispetto al Northern Range, purchè si riesca ad ospitare i nuovi giganti da 22mila TEU.
Le ZLS potrebbero aiutare a raggiungere il traguardo?
Si tratta di uno strumento di semplificazione interessante ma non basta ad attrarre l’attenzione dei mercati internazionali. Avere maggiore capacità di gestione delle risorse finanziarie, come avviene ad esempio a Rotterdam, renderebbe tutto più semplice.
G.G.